Carne, l'opera che ha fatto di Noè un maestro del disagio.
Forse si tratta dell'opera che ha fatto conoscere al grande pubblico Gaspar Noè,il mediometraggio che servì a finanziare il suo primo lungometraggio(Seul contre tous).
Carne narra la deprimente storia di un macellaio costretto,in seguito all'abbandono della moglie,a crescere sua figlia da solo.
Ciò che più colpisce è resta impresso sono le continue riflessioni del macellaio. Un insieme di riferimenti ad una vita inconsistente e senza significato alcuno.
Un grande rimpianto per le scelte di vita fatte reprimono quelli che sono gli impulsi di un uomo finito,che accosta l'essere umano all animale.
Quando poi,ad un certo punto,scambia le mestruazioni della figlia per uno stupro,parte rabbioso alla ricerca di un colpevole inesistente lasciandolo in fin di vita.
La vita che non gli aveva mai offerto nulla lo vede finire in carcere perdendo cosi le uniche cose che ancora lo tenevano in piedi:la sua macelleria e la figlia adolescente.
A Philippe Nahon è affidato il ruolo del macellaio in questa esperienza visiva dall'impatto potentissimo.
Imperdibile.



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