Borgman, la critica alla borghesia e le vesti del male.



Il male ha infinite forme e mette le radici persino nei posti più impensabili.

Un prete armato,un fabbro e un cacciatore si avventurano nei boschi a caccia come soldati. Stanno cercando qualcuno..o qualcosa.
Pochi secondi dopo, si apre una botola dal terreno del bosco ,dalla quale ne esce un uomo che fugge e si addentra un una cittadina li vicino. Si tratta di una ricca cittadina olandese e l uomo suona ad uno dei campanelli. Ha l'aspetto di un barbone sporco e trasandato, chiede cortesemente di fare un bagno ma viene rifiutato immediatamente. Dopo il tentativo andato a male, suona e fa la medesima richiesta a casa dei coniugi Richard e Marina,sostenendo di conoscere Marina.
Il marito geloso comincia a prenderlo a calci e pugni lasciandolo a terra. Impietosita dal gesto di Richard,la donna decide di curarlo e di farlo entrare in casa tenendo il tutto nascosto al marito.
Ma quali sono le vere intenzioni di quell'uomo che Si fa chiamare Camiel Borgman?

Le ville tutte uguali a far credere che anche al loro interno sia tutto perfetto e che le persone che le abitano siano tutte buone.
Le realtà che invece si nascondono al loro interno sono tutt'altro che perfette e forse Borgman è proprio questo che mette in risalto, prendendo di mira così a casaccio una di quelle ville che sembrano disegnate su cartolina,gettando un velo(ma pesante) di ipocrisia in quelle famiglie stile mulino bianco, che si possono distruggere con uno schiocco di dita.

Seguire l'obiettivo del freddo ma carismatico Camiel Borgman è ciò che non ti fa staccare gli occhi per due ore dalla pellicola
Affascinante.

Borgman di Alex van Warmerdam

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