Hanger. Dal regista underground Ryan Nicholson.
L'indipendentissimo regista ed effettista Ryan Nicholson ,riesce dopo ogni lavoro a far parlare di se, lasciando la sua impronta da appassionato di horror,e non solo.
Dopo aver visto i suoi Gutterballs,Live feed,Collar e il più recente Famine,ho pensato di inserire in rubrica questo Hanger,che a mio avviso rimane quello più sudicio e scorretto.
Ricco di scene che passano dal divertente al disgustoso, varcando quella sottile linea che talvolta li separa e sfiorando la pornografia in svariate scene che possono imbarazzare e scandalizzare chi decidesse di prendere questa pellicola come prima, per approcciarsi al regista.
Hanger è il frutto di un aborto involontario ai danni di una prostituta,per mano del suo "pappone". Nei primi minuti infatti,assistiamo all'estrazione del bimbo(in primo piano)dall'utero della prostituta,tramite un appendiabiti.
Sopravvisuto e abbandonato in un cassonetto,Hanger viene preso in custodia da un vagabondo che lo porta a vivere in una discarica.
Insieme ad altri operatori dei rifiuti, e deformi come lui, trova un vero e proprio impiego fino quando non entra in contatto con il padre biologico John.
Ormai diciottenne la coppia padre e figlio cerca vendetta verso l'assassino della madre(e non solo).
Fra poliziotti sadici,uccisioni brutali,scene di nudo e masturbazione,tamponi usati messi dentro tazze di té e chi più ne ha più ne metta Nicholson mette a dura prova lo stomaco dello spettatore.
Da vedere con cautela.
Dopo aver visto i suoi Gutterballs,Live feed,Collar e il più recente Famine,ho pensato di inserire in rubrica questo Hanger,che a mio avviso rimane quello più sudicio e scorretto.
Ricco di scene che passano dal divertente al disgustoso, varcando quella sottile linea che talvolta li separa e sfiorando la pornografia in svariate scene che possono imbarazzare e scandalizzare chi decidesse di prendere questa pellicola come prima, per approcciarsi al regista.
Hanger è il frutto di un aborto involontario ai danni di una prostituta,per mano del suo "pappone". Nei primi minuti infatti,assistiamo all'estrazione del bimbo(in primo piano)dall'utero della prostituta,tramite un appendiabiti.
Sopravvisuto e abbandonato in un cassonetto,Hanger viene preso in custodia da un vagabondo che lo porta a vivere in una discarica.
Insieme ad altri operatori dei rifiuti, e deformi come lui, trova un vero e proprio impiego fino quando non entra in contatto con il padre biologico John.
Ormai diciottenne la coppia padre e figlio cerca vendetta verso l'assassino della madre(e non solo).
Fra poliziotti sadici,uccisioni brutali,scene di nudo e masturbazione,tamponi usati messi dentro tazze di té e chi più ne ha più ne metta Nicholson mette a dura prova lo stomaco dello spettatore.
Da vedere con cautela.
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