Madness of many. L'horror estremo di Kasper Juhl.

Madness of many del 2013 di Kasper Juhl è un film di una Potenza visiva non indifferente;ci regala scene di un certo spessore fra strangolamenti,torture,squartamenti,vomito e decapitazioni che omaggiano altre famose pellicole underground di pregevole fattura.

La storia si suddivide in quattro capitoli che si aprono con il triste racconto di una ragazza di nome Victoria,vittima di abusi e maltrattamenti da parte dei genitori..non ce scampo e non ce vita che può avere senso per lei. Per i suoi 18 anni ,aiutata dalla madre, si prostituisce e affonda nella spirale della droga per trovare una scappatoia(qui il personaggio fa venire in mente quello della protagonista di The Bunny game di cui gia ho parlato)..la vera svolta però arriva a 23 anni quando decide di scappare dai genitori.
Convinta di aver trovato una persona con cui stare bene,finirà per essere torturata da alcuni misteriosi individui.

Ripeto che le scene di violenza sono ben rappresentate,soprattutto i rigurgiti di vomito/sangue che,insieme ad una decapitazione brutale ,faranno ritornare alla mente i film di Valentine..quello che manca è la vera motivazione e la caratterizzazione di alcuni personaggi fondamentali..
Le torture dovrebbero avere una motivazione da come vengono eseguite,(viene dato da mangiare alle vittime e vengono lavate un Po stile Martyrs)invece niente e nessun motivo apparentemente valido..i torturatori più misteriosi di così non potevano essere(mascherati e muti).

La voce fuori campo di Victoria ci fa compagnia per quasi tutto il tempo annoiando anche,visto che parla sempre di quanto sia insignificante e insensato vivere. Alla fine (dopo aver più o meno subito di tutto)sembra che la pellicola voglia comunicarci: tutto il male che ti possono fare gli altri ha il grande valore di farti apprezzare le cose belle che ti capitano nella vita,anzi ti insegnano ad apprezzare la vita vera e propria..non puoi conoscere il meglio senza avere passato il peggio..ma è sufficiente questo come motivo?