Thanatomorphose. La lenta decomposizione nel body horror estremo di Eric Falardeau



La decomposizione del corpo qui è rappresentata nel più minuscolo dei dettagli. Il regista canadese Éric Falardeau al suo primo,e per ora,unico film si lancia in quinta e realizza un'opera di rara bellezza,estremamente marcia,scura,ricca di gore e violenza. Scene insistite di sesso,vomito e ovviamente decomposizione, il tema portante di tutto il film.

Laura si è appena trasferita nel suo nuovo appartamento nel quale lavora sculture d'arte e passa notti di passione con un ragazzo,che non la considera minimamente.
Un giorno come tanti,davanti allo specchio,Laura si rende conto che il suo corpo sta cambiando. Nota infatti la presenza di piccoli lividi,comincia a perdere capelli, unghie ecc.. il corpo di Laura sta progredendo verso la decomposizione mentre lei continua ad essere viva, continua a voler provare emozioni, ma ormai è costretta ad isolarsi per via del suo stato sempre peggiore. Il carattere sottomesso,timido,introverso,arrendevole,potrebbero spiegare il motivo per il quale la ragazza decide di recludersi senza nemmeno andare in ospedale. Comincia a collezionare pezzi del proprio corpo in barattoli di vetro e sprofondare in un finale folle quanto brutale ed eccessivo.
Ricco di simbolismi(su tutti la crepa nel muro a forma di vagina)e l'appartamento spoglio e consumato come la protagonista,fanno notare come il regista abbia voluto rappresentare la morte interiore della persona che si trasforma in quella esteriore.
Un opera prima allucinante,estrema,non per tutti. Ci si potrebbe lamentare per una durata di cento minuti eccessiva, o che il film sia lento. Io rispondo che la decomposizione rimane in se un processo lento.

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