K-Shop. "Tu si quello che mangi".


"Tu sei quello che mangi"

K-Shop è un continuo di riprese di giovani che vivono per festeggiare il weekend in maniera poco sobria. Il regista insiste nel mostrare giovani disfatti dell'alcool rotololarsi nel loro stesso vomito,svenire o diventare pericolosi per se stessi e per gli altri.
Alcuni poi,ancora sotto effetto, terminati i festeggiamenti,si recano da uno dei tanti kebabbari della città per mangiare prima dell'alba.
Il vero protagonista della vicenda però è Salah,giovane studente e figlio aiutante di un proprietario di un negozio di kebab nelle strade inglesi. Il padre di Salah ,dopo anni di lavoro, sembra essersi abituato alle molestie e le prepotenze che ogni fine settimana riceve e sopporta per continuare a campare.
È cosi che dopo le ennesime provocazioni l"uomo viene ucciso fuori dal proprio negozio ,da un gruppo di "coglionazzi" esaltati.



A quel punto tocca a Salah mandare avanti l'attività del padre e dopo una lite in cui un prepotente e razzista muore accidentalmente per mano sua, il nostro (anti)eroe(anziché avvisare le forze dell'ordine di cui non si fida) decide di sbarazzarsi del corpo facendo scorta di kebab UMANO,con l'intento di venderlo e farlo mangiare ad altra feccia londinese. Il suo successo con la prima vittima sarà solo l'inizio...

Un'opera prima di Dan Pringle brillante,e che nonostante qualche ripetizione ti tiene seduto a posto per due ore. Gustoso davvero.


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