Partisan. La parabola di Ariel Kleiman.


L'esordiente regista australiano Ariel Kleiman realizza nel 2015 una parabola interrogativa,drammatica ed affascinante in grado di offrire scene ed un finale ad altissima tensione.
 Questo è infatti uno di quei film che ti lascia mille domande ma che ti prende dai primi 5 minuti.

In una città sconosciuta ,in tempi altrettanto sconosciuti, la figura di Gregory invade lo schermo.È un uomo sulla cinquantina con le idee chiare e un progetto in mente. Grazie al suo carisma e le sue capacità lavorative, riesce a creare e tenere insieme un'intera comunità di persone, formata per lo più da madri abbandonate al loro destino, madri che si rifiutano e hanno paura del mondo che le circonda, e da tutti i bambini abbandonati da piccoli..


L'idea che ci si fa sulla comunità è quella di vedere un oratorio gestito da un unica autorità(Gregory appunto) che impartisce ai bambini regole ferree, insegna loro la convivenza,il rispetto,il lavoro,a coltivare la terra e soprattutto ad uccidere le persone sconosciute nel mondo esterno... Gregory fa capire che, in quel presente, il mondo è un posto orribile,pericoloso e senza speranza alcuna.
Il più grande dei bambini,Alexander, ha 11 anni è il più sveglio ed è anche il pupillo di Gregory. Svolge i lavori in maniera perfetta e veloce ,ed è convinto al cento per cento di quello che fa.


Non ce nulla che possa sconvolgere l'equilibrio  all'interno della casa famiglia, ma l'arrivo di una mamma sola col figlioletto cominceranno a farci notare le prime debolezze di Gregory nel gestire la situazione..ma soprattutto porteranno il piccolo Alexander a dubitare degli insegnamenti del suo mentore, ad essere cosi curioso di quel mondo che lo circonda,da infrangere le regole a cui non dovrebbe sottrarsi.

Un Cassel a dir poco gigantesco e un esordio mostruoso del regista australiano,che con il suo racconto drammatico e toccante di formazione ti rapisce e ti lascia ad un finale che fa tremare i polsi.

                PARTISAN di Ariel Kleiman del 2015

Commenti

Post popolari in questo blog

Scars of Xavier. Esordio sorprendente di Kai E. Bogatzki.

Polytechnique. A trent'anni dalla tragedia del 6 dicembre al politecnico di Montreal l'analisi del film di Denis Villeneuve.

The loved ones. Il torture-porn firmato Sean Byrne.