Rampage. Un grido di protesta e di ribellione.
È il 2009 quando il discussissimo regista tedesco Uwe Boll dirige Rampage.
Un grido di protesta e ribellione da parte di un giovane intrappolato in una società che sente sempre più soffocante.
Bill è un giovane sulla ventina che vive con i suoi genitori e lavora come meccanico. Passa il resto della giornata allenandosi duramente e frequentando un coetaneo, con il quale discute sui problemi di una società sbagliata,sulla sovrappopolazione mondiale e sulla rovina del pianeta.
Se da una parte l'amico di Bill cerca di risolvere il problema protestando sui social, Bill in maniera più silenziosa, ha un altro piano in mente.
In attesa di un carico in arrivo da internet, formato da un'armatura in kevlar su misura e un arsenale di armi,comincerà ad uccidere ininterrottamente chiunque gli capiti a tiro.
Interessanti i discorsi dei due giovani sui problemi attuali,cosi come lo è l'attesa del "giorno del giudizio".
La solita critica al sistema americano(e non solo)mediante il quale ci si può procurare qualunque tipo di arma senza difficoltà alcuna...e poi il giovane Bill che vuole emergere,smontare il sistema e farsi ascoltare in tutti i modi. E come riesci ad ottenere l'attenzione di qualcuno? Beh con un A-K 47 puntato sicuramente otterrai l'attenzione che cercavi..o almeno è quello che crede Bill.
Anche i soldi vengono bruciati proprio in segno di ribellione. Ma siamo davvero sicuri che sotto un piano cosi spietato e crudele di ridurre la popolazione mondiale non ci sia qualcosa di più ampio?
Sicuramente uno dei migliori di Boll a cui seguiranno ben due capitoli.
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