Taxidermia. Un'opera grottesca ricca di originalità senza precedenti.

Le più grandi ossessioni dell'uomo,passando dal sesso al cibo e al dare vita eterna al proprio corpo, tutto rappresentato e suddiviso in tre generazioni di una famiglia.

Si parte dal periodo della seconda guerra mondiale ,in cui il capitano Vendel è alle prese con la sua ossessione per il sesso e la masturbazione.
Rimproverato continuamente da un ufficiale che sembra solo capace di predicare bene, lascerà spazio al secondo segmento del film che vede suo figlio diventare campione di gare di abbuffate di chili di cibo ,nel minor tempo possibile.
Se nel primo segmento restiamo imbarazzati per le varie tecniche usate da Vendel durante la masturbazione, e rapporti sessuali ai limiti del guardabile, nella seconda parte c'é Béla(figlio di Hendel appunto),che si strafoga fino a scoppiare, fino a vomitare,per poi continuare a mangiare ancora e ancora...ed è ciò che ha reso l'opera di György Pálfi qualcosa di visivamente insostenibile(soprattutto ai deboli di stomaco)ma terribilmente geniale e curatissima.


Da non dimenticarci il terzo segmento o generazione, che vede l'ormai campione di abbuffate ritirarsi nel laboratorio del figlio Lajoska, un esile imbalsamatore.
Pur essendo disprezzato dal padre campione,che non vede in lui il figlio che avrebbe voluto,Lajoska oltre a lavorare si deve prendere cura del padre,incapace di muoversi e che ormai ha assunto dimensioni corporee disumane.
Qui verremo stregati da un finale magnifico ed irripetibile, qualcosa(per me) di mai visto prima,qualcosa che forse ,come vuole l'arte dell'imbalsamazione,durerà per sempre nelle vostre menti.

Peccato la mancata distribuzione del film ungherese di Pálfi in Italia(ma di questo non ce da stupirsi),che merita davvero moltissima considerazione, le parole spese qui sono davvero poche per un film che tratta più argomenti e generi,senza lasciare nulla all'immaginazione.

Tra i piaceri e le ossessioni dell'uomo(qui mostrato poco diverso dalla bestia)la voglia di ribellarsi al comunismo di quell'epoca proprio come Lajoska si ribella evitando di prendere le orme del padre, o ancora di come il governo predichi bene come l'ufficiale con Vendel, ma finisca inevitabilmente per razzolare male.


Taxidermia di György Pálfi (2006).

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