It's in the blood. Esordio superbo ricco di suspance.
Il regista Scooter Downey firma questo suo primo lungometraggio It's in the blood nel 2012 mescolando più elementi in uguale misura e con grande ingegno per riuscire a catturare completamente lo spettatore durante la visione.
Un impasto creato unendo il genere drammatico al thriller e all'orrore; senza contare ciò che lo rende un ottimo film carico di suspance,e cioè gli elementi soprannaturali e le psiche dei due protagonisti(un padre ed un figlio),che ci portano a dubitare la realtà di ciò che realmente stiamo guardando.
October è un ragazzo dalla memoria fotografica,tutto ciò che legge nei libri gli torna alla mente nei momenti del bisogno.
Dopo aver girato in solitudine tutto lo stato decide di fare ritorno a casa e incontrarie nuovamente il padre Russel, sceriffo del posto.
In seguito le solite discussioni tra padre e figlio ci rendiamo conto che entrambi hanno un oscuro passato in comune sul quale preferiscono tacere e dimenticare anziché affrontarlo.
Dopo essersi avventurati in una foresta si ritroveranno braccati da alcune creature in continuo movimento fra la nebbia del bosco.
Quello che vedono è reale? Il passato sta tornando violentemente a farsi presente e questa volta non lascerà possibilità di fuggire.
Contornato da continui flashback, che fanno luce agli eventi tanto oscuri quanto terribili del passato, It's in the blood rappresenta la lotta di un padre ed un figlio con il loro passato e i loro segreti.
Un forte messaggio che invita a lottare contro i demoni dai quali in realtà preferiamo fuggire,o peggio ancora cerchiamo di dimenticarli. Ma come ben si sa,se scappi da un passato scomodo,un giorno quel passato ti raggiungerà e forse,se non sarai capace di affrontarlo, sarà capace di distruggerti.
Per me non ci sono state grosse lacune nel film,avrei voluto capire di più sul personaggio sgradevole di Michael e cosa rara avrei voluto che non finisse cosi presto il film. I due protagonisti erano perfetti nei loro ruoli e le creature(elemento utilizzato in maniera secondaria)delle quali il regista non ha voluto darci spiegazioni(la mia me la sono fatta ,ma non voglio rovinare la visione a chi fosse interessato a vederlo),erano comunque efficaci e cariche di mistero; se consideriamo questo "È Nel Sangue" come opera prima low budget il regista ha fatto un lavoro eccellente che merita tantissimo.
Lodevole e da non perdere.
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